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Il
Trecento è un secolo di guerre laceranti, di disastrose pestilenze e di grandi
rivolgimenti sociali.
Ciononostante è uno dei periodi più
ricchi e stimolanti dal punto di vista artistico e culturale.
o
Molti
contadini, abbandonate definitivamente le campagne, si trasferiscono nelle
città e aprono botteghe di artigianato. Successivamente gli artigiani passarono
sotto la protezione delle potenti organizzazioni delle Arti, favorendo lo
sviluppo del commercio e del credito e la conseguente nascita delle prime
banche.
o
Sia
il papato che l'impero stanno perdendo l'egemonia assoluta.
Tale crisi va ricercata nella
nascita, fin dalla seconda metà del Duecento, di una nuova e attiva classe
sociale: la borghesia (dal
tedesco Borg, città fortificata), costituita da artigiani, mercanti,
banchieri ed esercenti le varie professioni.
Questi "uomini nuovi" si dimostrano in breve insofferenti sia alle
rigide strutture del potere imperiale che a quelle ecclesiastiche.
o Nell'Italia centro-settentrionale
sorgono, già nel Duecento, i primi liberi Comuni. In essi le famiglie
borghesi più ricche gestiscono il potere, dando vita a delle potenti oligarchie.
Le famiglie borghesi escluse dal
potere fomentano il malcontento. Nascono cosi le feroci guerre civili che
vedono opporsi Guelfi (filopapali) e Ghibellini (filo imperiali).
o È in questo panorama che i principali
Comuni italiani iniziano la lenta trasformazione che, alla fine del XIV secolo,
li porterà quasi tutti a essere delle Signorie, dove il governo sarà
accentrato nelle mani del Signore.
o
Successivamente,
quando il potere del Signore divenne dominio esclusivo ed ereditario di una
sola famiglia, le Signorie si trasformarono in tirannidi.
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